La programmazione imperativa è uno dei paradigmi fondamentali della programmazione informatica. È un approccio che descrive il comportamento di un programma come una sequenza di istruzioni che devono essere eseguite passo dopo passo per raggiungere un determinato obiettivo. In altre parole, il programmatore fornisce al computer una serie di comandi che il computer eseguirà in ordine per ottenere il risultato desiderato.
Nel modello imperativo, il programma viene visto come una serie di azioni che modificano lo stato del computer. Ogni istruzione nel codice cambia lo stato del sistema (ad esempio, modificando variabili o eseguendo operazioni). Queste azioni sono ordinate in modo preciso, e il flusso di esecuzione dipende dalle condizioni e dalle istruzioni di controllo, come i cicli e le condizioni.
La programmazione imperativa si distingue da altri paradigmi di programmazione, come la programmazione dichiarativa o la programmazione funzionale.
Programmazione dichiarativa: in un linguaggio dichiarativo, come SQL o HTML, il programmatore si concentra su cosa deve essere fatto (ad esempio, recuperare dati o definire una struttura), senza preoccuparsi di come il computer dovrà eseguire il compito. Al contrario, nella programmazione imperativa, il programmatore deve specificare come ottenere il risultato desiderato.
Programmazione funzionale: in questo paradigma, che è un sottoinsieme della programmazione dichiarativa, l'accento è posto sulle funzioni pure, evitando modifiche allo stato. Mentre nella programmazione imperativa lo stato viene modificato frequentemente, nella programmazione funzionale si cerca di ridurre al minimo la modifica dello stato e l'uso di variabili mutabili.
La programmazione imperativa è molto potente per diversi motivi:
Controllo preciso: il programmatore ha il pieno controllo su come le operazioni devono essere eseguite. Questo è utile per compiti complessi che richiedono una gestione esplicita del flusso di controllo e dello stato.
Efficienza: in alcuni casi, la programmazione imperativa permette di ottenere un codice molto ottimizzato, poiché il programmatore può specificare dettagli molto precisi su come le operazioni devono essere effettuate.
Flessibilità: la programmazione imperativa è adatta a una vasta gamma di applicazioni, dai sistemi operativi alla gestione delle risorse hardware, ed è il paradigma più comune in molti linguaggi di programmazione tradizionali come C, C++ e Java.
Autore: Francesco Congiusta