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Cos’è un paywall?


Il termine paywall indica una “barriera a pagamento” posta su un sito web, di solito su giornali online, blog o piattaforme di contenuti. In pratica, è un sistema che limita l’accesso agli articoli o ai servizi: puoi leggere una parte del contenuto gratis, ma per vedere il resto devi abbonarti o pagare.


Un paywall può essere di vari tipi:

Totale (hard paywall): i contenuti sono accessibili solo agli abbonati. Gli utenti non registrati vedono soltanto titoli o riassunti.

Parziale (soft paywall): una parte degli articoli è gratuita, ma oltre un certo numero di letture mensili o per contenuti speciali serve un abbonamento.

A contenuto premium: i contenuti “base” restano gratuiti, mentre quelli più approfonditi o esclusivi sono riservati a chi paga.

Lo scopo è sostenere economicamente il sito, compensando i costi di produzione di articoli, video o servizi.


Perché esistono

I paywall nascono perché la pubblicità da sola spesso non basta a mantenere un sito di qualità. Con il contributo degli abbonati, le redazioni possono:

Pagare giornalisti e collaboratori.

Investire in inchieste, approfondimenti o nuovi servizi.

Ridurre la dipendenza dagli annunci pubblicitari.


Vantaggi e limiti per gli utenti

Vantaggi: contenuti più curati e meno pubblicità invasiva.

Limiti: alcune persone rinunciano a leggere perché non vogliono pagare o trovare un sistema complicato di registrazione. 


Autore: Francesco Congiusta

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