QuranGPT è un chatbot (ossia un programma che imita una conversazione) basato sull’intelligenza artificiale, creato per rispondere a domande e aiutare gli utenti a capire il Corano – il testo sacro dell’Islam.
È stato sviluppato da Raihan Khan, uno studente indiano di circa 20 anni, che voleva offrire uno strumento accessibile per chi desidera studiare o approfondire il Corano.
QuranGPT sfrutta un modello linguistico avanzato (basato su GPT-4) per comprendere le domande che gli utenti fanno.
Per dare risposte più accurate, è stato “allenato” non solo sul testo arabo del Corano, ma anche su tafsir (ossia interpretazioni classiche), per chiarire i significati più oscuri o difficili da tradurre.
L'idea è che quando qualcuno pone una domanda (su un verso, sul significato, su un concetto religioso, ecc.), QuranGPT cerchi di fornire una risposta basata su fonti islamiche riconosciute.
Perché è utile
Permette a molti, anche giovani che non hanno accesso facile a insegnanti o testi specializzati, di esplorare il Corano e comprenderne il contenuto.
Favorisce l’apprendimento autonomo: puoi porre domande specifiche, su dettagli che ti incuriosiscono, senza dover cercare da solo fonti disparate.
Aiuta a spiegare concetti che possono sembrare complessi, specie quando si tratta di traduzione o interpretazione religiosa.
Alcune sfide e limiti
Anche se addestrato con fonti affidabili, non è perfetto: può commettere errori, specialmente quando si tratta di interpretazioni delicate o traduzioni. L’arabo del Corano è ricco di sfumature, che non sempre possono essere riportate senza perdita di significato.
Questioni etiche: alcuni studiosi possono avere riserve sull’uso dell’intelligenza artificiale per interpretare testi religiosi, sostenendo che serve prudenza, perché certe interpretazioni richiedono conoscenza umana, contesto storico, competenza teologica.
Non sostituisce insegnanti o guide religiose: è un aiuto, ma non dovrebbe essere considerato l’unica fonte per decisioni religiose importanti.
Dati interessanti
QuranGPT è stato usato da oltre 4,2 milioni di persone in più di 100 paesi. È gratuito o almeno è stato sviluppato senza scopo di lucro dall’ideatore, che ha sostenuto le spese del progetto iniziale.
Autore: Francesco Congiusta

